venerdì 15 febbraio 2013

poi si toglie, lenta, tutto il velo...

Violetta

Nello “ stabel “  1 colmo di fieno, 
bollente e profumato, 
salivo, quando ero ragazzino, 
a cerecare parole, frasi, 
che avessero il sapore del   
 “ ti amo “.

E restavo, immobile, per ore, 
ad osservar le “ scjandole “  2 del tetto,
come il guscio di  una grande tartaruga,   
e Violetta,3 che usciva dal libretto, 
poi mi addormentavo, piano,
e sognavo amore…

Poi si toglie, lenta, tutto il velo,
e di Violetta appare il suo bel seno,  
mi sentivo Alfredo,4 innamorato, 
e mi pareva di volare, fino in cielo, 
correvo a coglier fiori, in mezzo al prato, 
ma non ricordo bene, forse era solo un sogno…

A riguardar Violetta, che si spoglia, 
salimmo, assieme, un dopo pranzo, 
con la Luciana, dal prosperoso seno.
la ragazzina della porta accanto, 
si chiuse, adagio, il fotoromanzo, 
rimase la dolcezza e l’ odor del fieno…



NOTE

1 fienile. Deposito per il foraggio , ai miei tempi era costruito tutto in legno.

2 piccole tavole in legno di larice, spaccate a mano, tipiche delle copertire dei tetti delle case agricole del tirolo.

3 Violetta, era la “ Signora delle camelie “ del celebre romanzo di Alessandro Dumas, messa poi in musica da Verdi nella Traviata.

4 Alfredo era l’ amante di Violetta.

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